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Ci incamminiamo dal ristoro e dal parcheggio di S. Antonio  e, dopo un breve tratto di strada asfaltata andiamo a destra ed entriamo nel paesello di Sant’Antonio Fino ad arrivare alla Chiesetta ononima, dove alla sua sinistra si prende il sentiero 124 che porta a Campovecchio, come indicano una freccia e la scritta Campovecchio.

Superate le ultime case, camminando in leggera salita, troviamo alla sinistra un prato recintato con dei paletti che reggono del filo spinato. In basso a destra ci accompagna il Torrente Campovecchio.
Ben presto ci inoltriamo in una fresca pineta (m. 1140).
Alterniamo alcuni tratti in salita ad altri con poca pendenza. Alcune canaline per lo scolo dell'acqua attraversano il percorso.
Vediamo una casa in alto a sinistra poi, camminando quasi in piano, superiamo un rivolo che attraversa il sentiero. 
Dopo pochi passi in salita proseguiamo dapprima quasi in piano e poi con poca pendenza.
Sulla sinistra troviamo dei tronchi collocati in orizzontale come rinforzo per prevenire eventuali smottamenti del terreno. Dopo aver passato alcune baite proseguiamo sul sentiero che costeggia il fiume.Il sentiero è sempre ben segnalato.
Subito dopo con un altro ponticello è possibile attraversare il torrente. Proseguiamo diritto in leggera salita e troviamo un'altra panca.
Tenendo sempre il percorso principale, raggiungiamo uno splendido ponte di tronchi, coperto da una tettoia di legno, sul quale una panchina inviterebbe a una sosta (m. 1230).
Passati alla destra del Torrente Campovecchio, dopo un breve tratto in piano, riprendiamo a salire.
Lasciamo un masso alla sinistra poi, quasi in piano, scavalchiamo due rivoli.
Torniamo a salire. Alla destra c'è una stalla/fienile (m. 1255).
Saliamo tre pezzi di tronco che formano dei rudimentali gradini (m. 1270).
Poco dopo usciamo dal bosco. Percorriamo pochi passi quasi in piano tra i prati e poi, con altri tre gradini simili ai precedenti, riprendiamo a salire.
Proseguiamo tra due bassi muretti di pietre ammucchiate, attorniati da cespugli e qualche alberello. Alla sinistra ci sono anche dei vecchi paletti di legno che reggono del filo spinato.
Poco dopo raggiungiamo una trentina di vecchie baite, tutte quante ben conservate o ristrutturate. Le attraversiamo quasi in piano. Sulla sinistra c'è un altro ponte in legno, coperto e simile al precedente, tramite il quale arriva una sterrata che proviene dalla Val Brandet (m. 1300). 
Seguendo la sterrata, continuiamo diritto in leggera salita. Percorriamo un paio di curve e su di una baita vediamo il segnavia a bandierina con il n. 124.
Alla sinistra ci sono un prato ed alcuni grandi massi.
Torniamo a camminare quasi in piano e, lasciato a destra l'inizio del Sentiero 4 Luglio, arriviamo al rifugio, alpini di Campovecchio. Per chi non volesse fermarsi al rifugio puo’ continuare sulla strada sterrata che porta fino alla Malga Culvegla, lungo la strada ci sono alcune aree pic-nic molto belle dove anche i bambini possono giocare liberamente.

0.7 km, 00:00:00

Dario Albertoni

0.9 km, 00:00:00

Dario Albertoni

0.7 km, 00:00:00

Dario Albertoni

10.6 km, 00:00:00

Dario Albertoni

6.5 km, 00:00:00

Dario Albertoni

2.3 km, 00:00:00

Dario Albertoni

 

13.2 km, 00:02:47

Dario Albertoni

Il Sentiero “Beato Pier Giorgio Frassati” della Lombardia fa parte dell’iniziativa “I Sentieri Frassati d’Italia”, che sotto l’egida del CAI nazionale ha sviluppato in circa dodici anni benQUATTORDICI TRACCIATI IN ALTRETTANTE REGIONI D'iTALIA. Tali sentieri hanno quale caratteristica comune, oltre ad attraversare luoghi di pregio ambientale, naturalistico e storico, quella dell’esplicito riferimento alla figura di un giovane alpinista cristiano d’inizio ‘900, il beato Pier Giorgio Frassati. Anche per questo i Sentieri Frassati attraversano, di solito, luoghi con richiami religiosi o, come nel nostro caso, li collegano. Maggiori informazioni sul sito http://www.sentierifrassati.org.

Il percorso

Il Sentiero “Beato Pier Giorgio Frassati” collega il borgo di Sant'Antonio (Córteno Golgi – BS), 1.127 mslm, con la Chiesetta alpina dedicata a San Carlo Borromeo presso il Rifugio Valtellina di Aprica (SO), 1.920 mslm (o viceversa), seguendo un tracciato ben segnalato e non difficile. Si tratta di un percorso montano che supera di poco la quota massima di 2000 mslm, appena sotto lo Zappello dell'Asino, dov’è posizionato un bel disco orografico. Il dislivello da superare in salita è di ca. 900 metri, mentre la lunghezza del percorso è di ca. 6 km. Un camminatore ordinario può completare il tragitto in salita in comode 3h 40’, mentre occorrono ca. 2h 40’ per il percorso inverso, che è principalmente in discesa.

Tratto dal sito www.caisanticolo.it

6.3 km, 00:00:00

Dario Albertoni

 A Sant’Antonio si prende a sinistra in direzione Val Brandét, dapprima su ripido acciottolato, detto “le acque”, dove la strada inizia a spianare si presenta un bivio, a destra si va a Campovecchio, invece proseguendo dritti si va in Brandet.  Si prosegue dritti per la Val Brandet  su strada sterrata in leggera salita, dove si passano le bellissime Baite,  il Rifugio Val brandet e diverse aree Pic-nic, percorrendo praticamente tutta la vallata. Poco prima di Malga Casazza, in loc. Piazzale Bondone (1382) si gira a sinistra su un bel sentiero che scende fino ad un bellissimo ponte in legno che attraversa il fiume, poi inizia la salita sempre in sentiero e poi su strada sterrata, a volte molto ripida, che sale snodandosi in mezzo al bosco, fino ad arrivare ai pascoli della bellissima malga Bondone (1830). A malga Bondone è presente una bellissima area pic-nic dove fare una sosta. Il sentiero prosegue sopra la malga tra  i pascoli, e arriva, al Passo Salina (2433) punto molto panoramico dove si possono ammirare le cime del gruppo dell’Adamello e parte di Valle Camonica.  

4.2 km, 00:00:00

Dario Albertoni

A Sant’Antonio si prende a sinistra in direzione Val Brandét, dapprima su ripido acciottolato, detto “le acque”, dove la strada inizia a spianare si presenta un bivio, a destra si va a Campovecchio, invece proseguendo dritti si va in Brandet.  Si prosegue dritti per la Val Brandet  su strada sterrata in leggera salita, dove si passano le bellissime Baite,  il Rifugio Val brandet, fino all’altezza del Ponte del Gallina (1337). Si atrraversa il ponte a sinistra dove si trova una graziosa area Pic-nic. Da li parte un bellissimo sentiero immerso nel bosco a volte ripido, fino ad arrivare ai pascoli di Malga Barbione (1958), dove si apre un panorama mozzafiato sulla Val Brandet. Il sentiero riprende sopra la malga, dove attraversado i pascoli porta fino al laghetto di Son, un piccolo lago dove si possono vedere molti girini e rane. Il sentiero continuo per un altro centinaio di metri sopra il lago, dove un piccolo passo si fa spazio nella cresta Porta di Barbione (2348).

3.9 km, 00:00:00

Dario Albertoni

2.1 km, 00:00:00

Dario Albertoni

Un percorso sicuramente tra i più belli e panoramici, che corre tutto in cresta oltre i 2000 metri sul perimetro che delimita i confini del comune di Corteno Golgi.

Il sentiero è percorribile nei due sensi: dal rifugio di CAMPOVECCHIO  a SANTICOLO e viceversa.

Il giro completo è di 35.1 km con un impegnativo dislivello in salita di 2700 m circa da fare in due tappe per un cammino effettivo di circa 16 ore.

Il BIVACCO DAVIDE,  situato sulla testata della bellissima conca del lago di Picol, con i suoi 12 posti letto offre un accogliente e confortevole pernottamento.

PERCORSO

1° GIORNO

Al km 9.5 della strada statale n. 39 che da Edolo porta al passo dell’Aprica deviare per il paese di S. Antonio (mslm 1127). Lasciare la macchina nell’ampio parcheggio e in soli 30’, percorrendo un comodo sentiero, si arriva al rifugio Alpini di Campovecchio (mslm 1311)da dove ha inizio il SENTIERO 4 LUGLIO ottimamente indicato (segnavia N. 7) con segnalazioni convenzionali e frecce di direzione con note e tempi di percorrenza.

Giunti alla malga Premalt (mslm 1565) si percorre in quota la sinistra orografica della valle di Campovecchio fino alla Val Rosa (mslm 1980).

Il sentiero riprende a salire per tutta la conca del Lorio per arrivare al passo Telenek (mslm 2624), si consiglia di tenere la macchina fotografica a portata di mano per poter immortalare i tanti camosci che osserveranno sbigottiti la nostra fatica.

Ancora un piccolo strappo e si arriva in vetta al monte Sellero (mslm 2744). Da qui il percorso che scende verso il passo del Sellero (mslm 2421) va affrontato con attenzione, senza lasciarsi distrarre dal magnifico panorama e dal fascino dei laghetti di Culvegla.

Si risale senza fatica sul monte Culvegla (mslm 2618) e da qui un lungo falsopiano porta al passo di Torsoleto (mslm 2578). Ancora pochi minuti di ascesa lungo la cresta e apparirà bellissimo il BIVACCO DAVIDE (mslm 2645).

A circa 15’ dal BIVACCO DAVIDE, verso il lago di Picol, è possibile rifornirsi di acqua per un meritato e bollente thè.

2° GIORNO

Si riparte! Un lungo tratto non faticoso porta al Piz Svolt (mslm 2642) per proseguire poi verso il Palone del Torsolazzo (mslm 2670), un tratto abbastanza impegnativo ma con un fascino travolgente.

A sinistra potrete ammirare il nascosto e semighiacciato  laghetto del Torsolazzo con la sua storia e la sua leggenda e sulla destra la suggestiva Val di Scala.

Si costeggeranno poi delle alte pareti di roccia compatta, ideali per gli appassionati di arrampicata e si arriverà nei pressi del monte Palone di Torsolazzo (mslm 2670), che merita una cauta salita in vetta.

Da qui, con divertenti su e giù sul crinale che divide le valli, si arriva al passo Cadino (mslm 2490) per poi giungere su una comoda mulattiera militare al pianoro del monte Palone di Sopresà.

Si consiglia vivamente la salita in vetta (mslm 2583) su questa divertente cresta perché il panorama che potrete ammirare vi appagherà della fatica.

Si prosegue, sempre su mulattiera, per arrivare al passo Salina (mslm 2433) ed anche qui vi sarà la possibilità di salire sulla vetta del monte Palone (mslm 2530).

Ancora quaranta minuti di cammino e si arriva al famoso Piz Tri (mslm 2308) meta di tanti escursionisti ed appassionati di scialpinismo.

Ora, seguendo con attenzione le numerose indicazioni, passando prima dai ruderi di Malga Valle (mslm 1802), Fienili Plinas (mslm 1478), Castelas (mslm 1049), eccoci a Santicolo (mslm 900) con ancora nel cuore la gioia per le emozioni vissute.

Tratto dal sito www.caisanticolo.it

33.1 km, 00:00:00

Dario Albertoni