Capoluogo e sede municipale. Alt. 930 mslm.
Popoloso ed ampio nucleo, le cui abitazioni antiche, restaurate in gran parte, mantengono le originarie linee architettoniche, sorge in un tratto pianeggiante sulla sponda destra dell’Ogliolo, sotto le pendici settentrionali del Palone del Torsolazzo (2670), solcate dalla Val Duàla e dalla Val di Doscàlf, confluenti nell’Ogliolo, con i versanti ricchi di boschi cedui e conifere. È attraversato dalla antichissima Strada Valeriana che sale da Édolo, diretta a Córteno e, per Camizù, al Passo dell’Aprica e poi in Valtellina.
Alcuni storici fanno derivare il nome da Pisogne, per il fatto che Pisognéto nei secoli passati era il principale emporio dell’alta Val Camonica e centro commerciale da tempi antichissimi allo sbocco del Passo dell’Aprica verso Tirano e i Grigioni, che occuparono la Valle Tellina dal 3 febbraio 1512 al 19 giugno 1797. Tristi vicende come la peste del 1630 e diversi incendi avevano ridotto il florido paese ad una piccola contrada che rimase pur sempre il capoluogo del Comune di Córteno. La costruzione della nuova strada dell’Aprica (1854) ridiede impulso allo sviluppo economico e urbanistico del paese.
Essendovi nato il primo Nobel italiano, Camillo Golgi (insignito per la Medicina nel 1906), è sede dell’omonimo museo, oltre che dell’Ecomuseo della Resistenza Mortirolo. Originari della frazione sono anche la beata Suor Maria Troncatti e la medaglia d’oro della Resistenza Giovanni Venturini. La chiesa parrocchiale è dedicata a Santa Maria Assunta.
Nell’ambito delle manifestazioni per gli ospiti, a Córteno Golgi si organizzano il Ferragosto cortenese (Ferragosto cortenese), Assaporando Córteno (Assaporando Corteno) e altri eventi culturali e sportivi.