A nord-ovest della sede comunale, ca. 1 km di strada. Alt. 990 mslm.
Ampio agglomerato, sorge su un’altura, di fronte alla collina di San Martino, sulla riva sinistra della forra dell’Ogliolo. È collegato con la Statale 39 dell’Aprica da una variante che varca il colle sui due versanti e attraversa il paese. Diverse mulattiere risalgono il pendio meridionale del Monte Padrio e raggiungono importanti nuclei di cascine, ubicate a diversa altezza tra la Valle di Guspessa e la Valle del Santo che si avvia a nord-ovest della cima e si getta nell’Ogliolo.
Curiosamente, il nome di numerose malghe antiche della Còsta superiore, a mattina e a sera di Gàlleno, inizia con la lettera «D»: Doàf, Doàren, Dolàf, Donasé, Dolódro, Doasét, Doaré, Dormané, Dubì, Duìs, Doàt, Düsì.
Verso Bòtola, poco a est di Gàlleno, presso Gandós, c’è la cappella-ricordo dell’apparizione della Vergine alla muta Lazzaroni nel 1631. La chiesa del paese è intitolata a San Bartolomeo. Di Gàlleno è originario Mons. Lorenzo Bianchi, per decenni missionario e poi vescovo di Hong Kong. In agosto vi si organizza la Sagra di San Bartolomeo.