I SANTI PROTETTORI DI DOVERIO “ FABIANO e SEBASTIANO “
Il 20 gennaio di ogni anno la chiesa ricorda:
- SAN FABIANO, ( vescovo di Roma e papa morto a Roma il 20/01/250 )
- SAN SEBASTIANO, ( martire e morto a Roma nel 302/4 )
a questi santi è dedicata la chiesa della frazione ed ogni anno il 20 gennaio si ricordano con cerimonie religiose seguite da allegria, canti e balli, la figura di questi due grandi Santi della chiesa di Roma.
Negli ultimi anni per motivi organizzativi si sono riuniti i festeggiamenti religiosi con quelli più popolari e si provvede a spostare la festa nella giornata del sabato piu vicino alla corretta ricorrenza del 20 gennaio.
Tutti gli anni a gennaio gli abitanti do Doverio insieme a tanti amici e parenti festeggiano i Santi patroni che sono ricordati, nella bella chiesa a loro dedicata, riccamente addobbata con pizzi e fiori e profumata da incensi, una santa messa solenne, molto partecipata e rallegrata con la presenza del coro parrocchiale di Corteno, concelebrata da molti sacerdoti che accolgono l’invito del Reverendo parroco per partecipare alla cerimonia ed al successivo pranzo che ogni anno la Vicinia di Doverio organizza per i graditi ospiti religiosi e autorità civili del nostro comune.
Le signore e le ragazze di Doverio anche quest’anno non hanno lasciato insoddisfatto i numerosi bambini e non che attendono con ansia l’apertura della pesca di beneficienza, che viene preparata con cura durante le settimane precedenti alla festa, trasformando 3 o 4 serate a settimana a condividere i lavori di preparazione unitamente ad un momento di “ STREMADEZ “.
Dopo questi tre momenti importanti della sagra di Doverio, con il calar del sole (che a Doverio non manca mai) e l’arrivo della sera e della notte e dopo aver nuovamente pregato i Santi protettori, si da inizio alla seconda parte della festa, quella più allegra e spensierata, durante la quale si festeggia in compagnia seduti ad un tavolo gustando polenta e CUZ, formaggi e salame di Doverio e le ottime torte che preparano con amore le nostre mamme e nonne, il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso.
La tradizione del CUZ è molto radicata a Doverio, tant’è che molti dicono essere uno dei luoghi in cui è possibile ancora oggi mangiare il CUZ come si faceva una volta, preparato macellando principalmente un buon numero di capi di pecora della razza autoctona di Corteno, e cuocendo il tutto nei grandi pentoloni “ PAROI o CALDERE “ di rame, grande importanza per la buona riuscita della gustosa ricetta riveste anche il periodo invernale, durante il quale le pecore raggiungono l’apice delle qualità per essere macellate e di conseguenza finire a piccoli pezzettini nelle caldere, sapientemente preparati dai nostri cuochi esclusivamente maschili, il CUZ è forse uno dei pochi piatti locali, preparati e cucinati principalmente dagli uomini.
Dopo la grande cena a base di CUZ e polenta, servita ad oltre 400 ospiti che ogni anno salgono a Doverio richiamati dal profumo di questo gustoso e saporito piatto locale, inizia la parte dedicata agli amanti della musica e anche quest’anno l’orchestra degli Standard con Piero hanno rallegrato la serata fino a tarda ora offrendo la possibilità di ballare a tutti i presenti, mentre nelle stanze adiacenti numerose allegre compagnie di ospiti brindavano in allegria ed in amicizia, rispolverando la vecchia usanza del gioco della “ MURA “ che a quanto pare sta interessando pure il gentil sesso.
Da non dimenticare la grande tombola di san Sebastiano che si gioca verso le 22,00 e che raccoglie ogni anno sempre un maggior enumero di amanti di questo emozionante gioco di compagnia…. e la successiva grande sottoscrizione a premi a favore della Vicinia per raccogliere i fondi necessari al mantenimento degli immobili della Vicinia. (www.viciniadoverio.it è possibile visionare l’elenco dei premi della sottoscrizioni)
La sagra dei patroni San Sebastiano e Fabiano è ricordata anche per la sonora usanza del suonare delle “GREZZIE” , infatti già all’inizio del mese di gennaio, la Val di Corteno risuona di allegri sbatacchiamenti sulle campane del campanile di Doverio.
Custodi di questa antica tradizione sono oggi i giovani di Doverio, istruiti ed allenati via via dai più grandi.
Basta salire uno di questi giorni fin lassù e, oltre al simpatico suono ritmato delle campane battute sapientemente (anche uno solo riesce a farlo tramite un marchingegno detto “ IL CASTEL ” ), si vedranno appollaiati al sole a fianco delle campane, a turno, i ragazzi di Doverio nella loro attività musicale. Uno spettacolo che vale la pena, se si aggiunge una visita al rustico borgo, pieno di caratteristici angoli e scene che sembrano del passato.
Vale la pensa una visita al nostro bellissimo mulino e con un briciolo di fortuna puoi incontrare Bruno il MUGNAIO che ti mostra pazientemente il funzionamento e ti parla della storia di questo vecchio mulino, inoltre una visita al caseificio turnario situato, anche, nella piazzetta delle fontane, dove puoi vedere come si conserva il latte delle nostre mucche e come si lavora al fine di ricavarne dell’ottimo burro e formaggio, anche qui puoi incontrare Andrea il CASARO che ti racconta e spiega come ottenere dell’ottimo burro di pura panne, del gustoso formaggio di Doverio e magari della gustosa mascherpa…